I padri hanno gli stessi prerequisiti ormonali delle madri. Ma mentre la gravidanza e la nascita innescano un automatismo biologico nelle donne, questo processo si mette in moto nei padri solo attraverso il contatto con il neonato. Con un contatto intensivo, il legame tra padre e figlio si rafforza in modo paragonabile a quello tra madre e figlio. Ecco perché le prime settimane di vita sono una fase delicata e un’opportunità che non si ripresenterà mai più.
La ricerca dimostra che i padri sono una risorsa per lo sviluppo del bambino e rafforzano la resilienza dell’intero sistema familiare. I bambini traggono beneficio nel loro sviluppo cognitivo e sociale e per quanto riguarda la loro salute mentale e somatica – a lungo termine (per una panoramica dei risultati empirici: vedere Allen & Daly 2007).
La creazione di una famiglia è un periodo di transizione delicato. I padri hanno da due a cinque volte più probabilità di soffrire di depressione in questo periodo rispetto ad altri (Spremberg 2010). L’individuazione precoce di sviluppi problematici risparmia molte sofferenze e costi successivi. La salute generale dei padri è rafforzata dal fatto che riescono a gestire con successo la transizione alla paternità (ad esempio, minor rischio di stress, burnout, abuso di alcol e droghe).
Sebbene in Svizzera sia prevalso l’ideale di un modello familiare egualitario, la trappola della tradizione colpisce ancora quando si crea una famiglia: l’interruzione media del lavoro per le madri è di 9,2 anni(PFS 2019). Sebbene i loro partner svolgano molti più lavori domestici e familiari rispetto al passato, non limitano il loro orientamento al lavoro. La sensibilizzazione dei padri (in attesa) in una fase precoce aiuta a ridurre la trappola della tradizione e rende più facile per le donne mantenere il loro percorso di carriera. Questo è importante anche per l’economia nazionale (parola chiave: carenza di lavoratori qualificati).
Con il passaggio dalla coppia alla famiglia, la realtà della vita cambia radicalmente. Le forti limitazioni all’autonomia temporale e la moltitudine di bisogni inamovibili del neonato portano a esperienze borderline nella resilienza fisica e psicologica. Il coinvolgimento paterno riduce lo stress materno e rafforza le capacità di risoluzione dei conflitti della coppia.
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