“Se solo l’avessi saputo prima!”.

Con la nascita di nostro figlio, molte cose sono cambiate per me e il mio compagno: Meno tempo per l’impegno politico, le feste, le gite e le ricette di cucina fantasiose, più tempo a casa, nei parchi giochi, con gli amici che hanno anche loro dei figli. Il cambiamento più grande è naturalmente nostro figlio, che ci sfida, ci fa ridere, ci procura borse sotto gli occhi e schede di memoria traboccanti di foto di bambini. Ma anche alcune cose sono rimaste invariate.

Quando discutiamo, la situazione diventa emotiva e complicata. Perché, quando il tipo “vulcano” incontra il tipo “scudo”, è difficile rimanere in contatto e ritrovarsi. Per noi è sempre stato così. Solo la frequenza è cambiata dalla nascita. Con la mancanza di sonno, la mancanza di tempo per noi come coppia e solo per me, abbiamo avuto uno di questi litigi quasi settimanalmente un anno dopo la nascita. È questo che ci ha colpito. In passato, ci sono state tre belle cene, un weekend di escursioni romantiche e quattro volte il sesso tra due conflitti. È stato facile non dare un’occhiata più da vicino e dire: “Non è poi così male, in realtà è tutto fantastico”.

Dopo la nascita di nostro figlio, ogni tanto c’era una notte insonne tra due discussioni, un no al sesso, una riunione mancata e la quarta pasta al pesto della settimana. Per uscire dal solco di tante discussioni e sentimenti di ferita che si riverberano, abbiamo dovuto imparare a guardare più da vicino le nostre dinamiche di coppia. Abbiamo parlato molto: di bisogni, desideri, rabbia e strategie migliori. Abbiamo anche cercato l’aiuto di un terapeuta di coppia. Questo ci ha portato lontano, non solo come coppia, ma anche a livello personale.

Oggi (nostro figlio ha quattro anni) stiamo bene come coppia. Ma spesso ho desiderato che non avessimo affrontato questi aspetti quando eravamo in crisi. Durante i nostri tour a piedi avremmo avuto molto tempo ed energia per affrontare questioni difficili e scoprire cosa c’era dietro i nostri conflitti. E siamo onesti: queste sfide erano già evidenti all’epoca. Il mio consiglio a tutti i padri in attesa: guardate i cantieri, ovunque essi siano. Iniziate subito a prendervi cura di questi cantieri e quindi di voi stessi. La procrastinazione ha il suo prezzo.

Abbiamo dovuto lavorare sul nostro rapporto con la mancanza di sonno, in orari scarsi e con i nervi a volte tesi. Ci ha fatto bene e oggi mi sento legato al mio partner in un modo nuovo. Ma se fossimo stati un po’ meno pigri e un po’ più coraggiosi prima, avremmo potuto mangiare fuori in un ristorante di lusso qualche volta in più invece di andare a fare terapia di coppia, e allo stesso prezzo.

P.S.: Non preoccupatevi, di tanto in tanto andavamo ancora a mangiare fuori. E continuiamo a discutere, solo meno e in modo un po’ più costruttivo.